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SANANGA IL COLLIRIO NATURALE PER LA GHIANDOLA PINEALE
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Sananga- Il Collirio Medicina Amazzonico 

La vera Felicità consiste nell' imparare a vivere in armonia con la propria Essenza e con le Leggi Naturali dell' Esistenza 

SANANGA: IL COLLIRIO DELLA MEDICINA NATURALE DELLA FORESTA AMAZZONICA

 

Sananga è un collirio/medicina della foresta Amazzonica che consiste nel succo estratto dalle radici e dalla corteccia della Tabernaemontana Undulata, un genere di piante floreali della famiglia delle Apocynaceae, usata da molte tribù native della foresta amazzonica. È conosciuta come “Mana Heins” dal popolo Kaxinawà Brasiliani e “Bacchete” dai Matses del Perù.

Le radici e la corteccia di questa pianta vengono prima macinate in polvere e poi filtrate varie volte attraverso un colino di cotone per estrarre il succo liquido, il quale viene usato in vari modi dai nativi. L’intero processo di raccolto ed elaborazione è eseguito con amore e intenzione dalle tribù indigene.

L’uso di Sananga è una tradizione profondamente radicata in molte tribù dell’Amazzonia. È considerata una potente medicina sacra usata principalmente per curare disturbi fisici, quanto energetici e spirituali.

L’azione di Sananga è quella di aprire e liberare la mente, portando chiarezza. La mente viene “pulita” da tutte le energie dense e da quelle che creano distrazione, facendo così che nasca un modo completamente nuovo di percezione e concentrazione, attraverso una chiara visione delle problematiche più profonde della persona. Inoltre, questo collirio della foresta Amazzonica viene spesso utilizzato prima della battuta di caccia e di pesca per migliorare la visione, la percezione e la concentrazione.

 

 

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Lo spirito di questo rimedio naturale di autoguarigione aiuta ad eliminare in maniera profonda tutti i blocchi a livello energetico, fisico, emozionale e spirituale. Riallinea, riconnette, armonizza ed aumenta l’energia, aiutando ad andare alla radice di sintomi, disagi, malattie e blocchi, portando equilibrio e nuovo benessere generale.

 

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  • - Espande la visione spirituale e la coscienza
  • - Accresce la capacità di focalizzazione, pace e tranquillità emotiva e chiarezza mentale
  • Elimina la rabbia interna repressa, la tristezza, la negatività emotiva e mentale in generale
  •  Aiuta rilasciare energie negative stagnanti
  • Accresce la profondità negli stati meditativi
  •  Attiva e detossina la ghiandola pineale, apre il chakra del terzo occhio 
  • Migliora l’intuizione
  • Migliora la capacità di sognare e ricordare i sogni ed anche la possibilitá di sogni  lucidi
  • Supporta le capacità psichiche
  • Porta nel radicamento del qui e ora e nella centratura 
  • Facilita la guarigione di traumi emotivi 
  • Effetto  antidepressivo ed antiansia naturale
  • Migliora la qualità del sonno e l' umore in generale

 

Sostanzialmente, Sananga aumenta la capacità di vedere e percepire, dunque aumenta la possibilità di raggiungere gli obiettivi personali prefissati.

 

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Oltre a tutto ciò, questo potente collirio ha proprietà terapeutiche per curare e migliorare un’ampia gamma di problemi oculari come:

 

𝐏𝐫𝐞𝐬𝐛𝐢𝐨𝐩𝐢𝐚

𝐀𝐬𝐭𝐢𝐠𝐦𝐚𝐭𝐢𝐬𝐦𝐨

𝐌𝐢𝐨𝐩𝐢𝐚 

𝐂𝐚𝐭𝐚𝐫𝐚𝐭𝐭𝐚

𝐃𝐞𝐟𝐢𝐧𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐜𝐨𝐥𝐨𝐫𝐢

 

Sananga lavora a livello profondo smuovendo in modo potente “tossine” che si sono cristallizzate nel corpo, nella mente e nell’anima in modo sottile.

Dopo l’uso di Sananga, le visioni diventano più chiare e dettagliate. I membri di Shipibo affermano anche che questo collirio è per “guardare lontano”, ovvero consente una migliore capacità di prevedere eventi e intenzioni imminenti.

 

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MEDICINA SCIAMANICA ANCESTRALE
SANANGA IL COLLIRIO MEDICINA NATURALE PER LA VISTA ED IL BENESSERE ENERGETICO
SANANGA LA MEDICINA NATURALE DELLA FORESTA AMAZZONICA

 

Studi risalenti agli anni '70 mostrano che gli arbusti del genere Tabernaemontana hanno una varietà di proprietà farmacologiche che potrebbero aiutare a spiegare la capacità di Sananga di promuovere una visione sana.

 

Capire le specie di Sananga

 

Gli ingredienti specifici del Sananga cambiano a seconda della tribù che lo prepara, e le persone dicono che anche gli effetti differiscono leggermente. 

Il Sananga usato più comunemente oggi è preparato nella tradizione della tribù Matsés con la specie  Tabernaemontana undulata (chiamata becchete nella lingua locale). Le persone descrivono gli effetti come paragonabili alle qualità enteogeniche dell' ibogaina, ma meno intensi. Sfortunatamente, su questa specie c'è pochissima ricerca - gli unici studi su T. undulata riguardano gli attributi botanici della pianta piuttosto che le sue qualità medicinali.  

Le tribù Ticuna e Kaxinawá, d'altra parte, usano la specie strettamente correlata Tabernaemontana sananho (chiamata kunakip ) per fare il sananga, che è ancora più delicato di T. undulata . 

E questa specie è stata studiata con uno studio del 1998 sulle piante medicinali in Ecuador, che ha dimostrato che T. sananho aveva proprietà antinfiammatorie , che avrebbero sostenuto l'idea popolare che il farmaco fosse un trattamento efficace per l'artrite. 

Un altro studio del 2007 ha dimostrato che T. sananho era efficace nel trattamento delle infezioni della pelle grazie alle sue proprietà antimicrobiche.

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La capacità di Sananga di migliorare la visione è il suo attributo più noto, ma è anche il meno studiato. Tuttavia, anche la scarsa ricerca scientifica sulle sue proprietà antinfiammatorie e antimicrobiche supporta la teoria che potrebbe essere un potente trattamento per le infezioni oculari. 

 

 

Mentre le due specie utilizzate più comunemente per Sananga non sono state studiate a fondo, il genere Tabernaemontana nel suo insieme è stato studiato sin dagli anni '70. 

Questo genere ha mostrato un potente potenziale medicinale e, sebbene non possiamo supporre che le specie di Sananga condividano tutte le stesse proprietà, fornisce un interessante foraggio nella discussione su come e perché esattamente il Sananga lavora per trattare i problemi oculari.

 

Gli studi sul genere Tabernaemontana hanno mostrato le seguenti proprietà:  

 

 Antimicrobico : gli studi del 1984 e del 2002 mostrano che le specie T. pachysiphon e T. angulata hanno proprietà antimicrobiche efficaci contro una varietà di batteri. Le specie di batteri bersaglio includono Staphylococcus aureus, che può causare infezioni della pelle e infezioni respiratorie, e Pseudomonas aeruginosa , un batterio notoriamente resistente ai farmaci legato a polmonite, sepsi e infezioni agli occhi nelle persone che indossano le lenti a contatto . 

 

 Antifungino : uno studio del 2009 ha dimostrato che gli estratti di T. stapfiana erano efficaci contro una varietà di specie di funghi , tra cui Candida albicans , un lievito che può causare il mughetto in bocca e le infezioni da lievito nella vagina. Mentre le infezioni da Candida sono in genere facili da trattare, il fungo rappresenta un rischio per le persone con un sistema immunitario compromesso.

 

 Antiossidante : il genere Tabernaemontana ha anche forti proprietà antiossidanti . Mentre gli antiossidanti nutrizionali sono ampiamente noti per il loro valore nel mantenimento della salute generale, la ricerca in corso  suggerisce anche che gli antiossidanti potrebbero svolgere un ruolo fondamentale nella prevenzione dei problemi oculari legati all'età come la cataratta e la degenerazione maculare.  

 

 Antitumorale: studi risalenti al 1977 hanno mostrato risultati promettenti che le specie di Tabernaemontana potrebbero aiutare a combattere il cancro. La specie africana T. elegans si è dimostrata particolarmente efficace nell'uccidere le cellule tumorali. 

 

 Antinfiammatorio : uno studio del 2003 ha dimostrato che T. pandacaqui aveva qualità anti-infiammatorie e febbre ed era anche abbastanza efficace nel bloccare i segnali del dolore.

 

 Antidepressivo e rilassante: effetto evidenziato dai più recenti studi.

 

 

È vero, non possiamo ancora dedurre conclusioni definitive sulle proprietà generali del collirio Sananga dalla ricerca combinata. Ma il numero di studi sulle proprietà salutari del genere Tabernaemontana, oltre alla lunga storia di prove esperienziali dell' uso di Sananga nelle tribù amazzoniche, sono prove evidenti del fatto che la medicina delle piante è davvero un potente strumento di autoguarigione e più che meritevole di ulteriori ricerche e studi scientifici dedicati ed Il mix di studi sul genere nel suo insieme, mostra un vasto spettro di qualità medicinali promettenti.

 

Il SANANGA POTENZIATO è una ricetta speciale in cui viene miscelato 70% di Sananga puro e 30% di Collirio Diamante asiatico.

Questo rende le proprietà del Sananga più ampie ed allo stesso tempo riduce di molto , rendendolo molto leggero, il breve bruciore che si prova nell' applicazione del Sananga puro per i primi minuti , rendendolo così adatto anche alla somministrazione a bambini o anziani .

Il bruciore accade come conseguenza del fatto che il Sananga richiama istantaneamente più sangue nel microcircolo dell' occhio favorendone l' ossigenazione, che é proprio il meccanismo che permette l' autoguarigione di patologie dell' occhio e quindi si tratta di un bruciore " buono" .

 

 Come é fatto il SANANGA POTENZIATO ?

 

E' prodotto con 6 superfrutti di origine asiatica comuni in Thailandia, in aggiunta alla base di Tabernaemontana del Sananga: la tinospora crispa, amla, noni, longan, litchi, haritaki, che sono la base della ricetta del collirio diamante asiatico.

La Sig.ra Sornwan Sirisuntharin, soprannominata più semplicemente Pa Cheng, è un' arzilla vecchietta thialandese che ha il merito di aver riportato alla luce e successivamente all’attenzione delle persone questa tecnica di fermentazione millenaria risalente af almeno 2500 anni fa e conosciuta in Thailandia come Nam Mak.

Il Nam Mak veniva praticato dai monaci buddisti e la leggenda narra che provenga dagli  insegnamenti del Buddha in persona. Il risultato finale della fermentazione è un prodotto vivo, che contiene milioni di microrganismi probiotici dalle proprietà curative, disinfettanti e ricostituenti.

 

I frutti sono lasciati fermentare per 9 anni e poi il fermentato ottenuto viene diluito in più tranche con acqua denaturata e distillata, e così lasciato maturare per minimo altri 3 anni.

Questi fermentati vengono chiamati Fervìda, sono acque fermentate con vegetali commestibili, in cui in fase iniziale viene aggiunto uno starter zuccherino. La parola Fervìda è un acronimo che sta per “Fermenti di Vita”, termine coniato da Stefano Abruzzese, un italiano che vive in Thailandia da molti anni, rimasto affascinato e totalmente coinvolto da questa tecnica di fermentazione. 

 

L’anziana signora thailandese fermenta ormai da circa trent’anni, utilizzando sei varietà di vegetali che lascia invecchiare a seconda dello scopo. Infatti, la scelta della tipologia e del tempo di invecchiamento variano a seconda che i Fervìda siano destinati all’uso ambientale oppure umano.

La Sig.ra Pa Cheng proviene da una famiglia molto umile. Purtroppo, in età avanzata, si ammala gravemente e, nonostante l’intervento di numerosi specialisti, la sua salute peggiora sempre più, tanto che nessuna cura sembra essere in grado di aiutarla. Ormai stanca e debilitata ha un’intuizione: perché non provare a usare per se stessa quei fermenti vegetali preparati dalla sua famiglia per uso agricolo e che fanno tanto bene al terreno. Inizia così ad assumerli e molto lentamente inizia anche la sua ripresa, fino alla guarigione totale.

Sicura che i fermenti le abbiano salvato la vita, la Sig.ra Pa Cheng inizia a studiarli, recandosi presso i templi buddhisti, dove ottiene informazioni dai monaci più anziani che ricordano ancora l’antica tecnica.

Così, in una fattoria, inizia la sua nuova attività di fermentazione e, parallelamente, anche l’attività di formazione, tesa alla divulgazione della tecnica, dapprima nei villaggi, persona per persona, poi attraverso programmi divulgati da una stazione televisiva satellitare.

Ed è proprio con queste trasmissioni che i Fervìda raggiungono la popolarità e, in qualche modo, anche l’Italia. Infatti, la moglie di Stefano Abruzzese è la prima a imbattersi casualmente nei programmi televisivi e a iniziare l’attività di fermentazione.

Grazie a lui e a un piccolo nucleo di persone molto attive sul web e sui Social, dal 2013 in sei anni di attività di divulgazione, l’Italia diventa la prima nazione a conoscere e a praticare l’antica tecnica thailandese del Nam Mak. Ora sono migliaia gli italiani che producono in casa propria i Fervìda, col supporto degli utenti più esperti. Purtroppo, per motivi poco chiari, la Sig.ra Pa Cheng non può più trasmettere sulla TV privata, però la sua produzione è a tutt’oggi molto florida. Ciò le permette di fornire l’acqua fermentata, a tutti quelli che ne hanno bisogno.

 

 

 

Cosa sono questi super frutti asiatici fermentati alla base del COLLIRIO DIAMANTE ?

 

 

 

IL NONI

 

Il succo di Noni fornisce al corpo un “superenzima” che gli permette di riprendere in mano il timone per gestire le sue funzioni e ristabilire la salute.

Da più di 2000 anni i guaritori polinesiani fanno uso di foglie, radici, cortecce, fiori e frutti della Morinda Citrifolia – un arbusto sempreverde, comunemente chiamato noni – per curare le malattie. Ogni parte del noni è utile e utilizzabile, ma il frutto, con i suoi numerosi effetti terapeutici, è una delle parti preziose della pianta e viene utilizzato per alleviare il dolore in modo sicuro ed efficace.

Nelle isole del Sud Pacifico il noni è considerato la “pianta sacra”, la “madre” di tutte le piante curative, viene anche chiamato “l’albero della cefalea” e “l’ albero antidolorifico”.

Il noni contiene vitamine, minerali, oligoelementi, enzimi, fornisce anche antiossidanti, fitonutrienti, bioflavonoidi e molte altre sostanze preziose per la salute. L’effetto sinergico di tutte queste sostanze che lavorano insieme è potente.

Ma ciò che lo rende particolarmente efficace nella cura di molte malattie è la presenza di un alcaloide, la xeronina. Sembra che una delle funzioni principali della xeronina sia di regolare la forma e l’integrità di alcune proteine.

Poiché le proteine e gli enzimi svolgono svariati ruoli nel processo delle cellule e poiché tantissime malattie si sviluppano a causa del malfunzionamento enzimatico, la normalizzazione di queste proteine con l’assunzione del succo di Noni può innescare una varietà di effetti molto ampia e curare svariate malattie.

Il noni non contiene solo la xeronina, ma anche il suo precursore cioè la sostanza che la produce nel corpo, la proxeronina. Fornendo al nostro corpo la proxeronina contenuta nel frutto del Noni gli diamo la possibilità di decidere in modo naturale quanto di questo precursore si debba trasformare in xeronina.

Grazie ad essa le proteine del corpo riescono a svolgere meglio le loro funzioni, infatti quando la xeronina si lega alla proteina questa riceve la forza per attivarsi.

Le proteine sono le sostanze attive più importanti del nostro corpo, esse funzionano come ormoni, anticorpi o enzimi, ma molte di esse necessitano della xeronina per compiere le loro funzioni.

Questo particolare alcaloide non era mai stato scoperto prima perché è il corpo umano che lo produce, lo utilizza immediatamente e poi lo elimina. In nessun momento è presente una quantità rilevante e isolabile nel sangue.

La xeronina è così importante per il funzionamento delle proteine che moriremmo senza di essa. La mancanza di xeronina può infatti causare malattie, spossatezza, esaurimento e a volte la morte. È da tener presente che i traumi, le ferite e le fratture possono creare una deficienza di xeronina nel corpo.

Il frutto del noni fornisce un modo sicuro ed efficace per aumentare i livelli di xeronina nel corpo.

Quando la produzione di xeronina nel corpo s’intensifica, gli effetti terapeutici possono esseri vari, questo spiega perché il noni sia efficace per numerosi disturbi e malattie.

Il noni ha effetti benefici sull’ipertensione, dolori mestruali, artrite, ulcere gastriche, ferite, depressione, arteriosclerosi, senilità.

La xeronina funziona inoltre come antidolorifico agendo sulle endorfine del corpo che lo rendono insensibile al dolore.

Essa è presente nelle cellule sane di tutti gli esseri viventi, microrganismi, piante, animali ed esseri umani. Sia le piante che gli animali producono la xeronina dalla proxeronina e utilizzano quindi la xeronina per attivare le loro proteine, esattamente come facciamo noi esseri umani. Possiamo quindi trarre questa sostanza dagli alimenti, ma a causa dell’agricoltura industriale chimica e intensiva che fa uso di sostanze chimiche e impoverisce i terreni, molte sostanze nutrienti sono andate perdute quasi del tutto, tra queste la xeronina.

 

 

TINOSPORA CRISPA

 

 

La tinsopora ha tante diverse proprietà terapeutiche: è adatta per problemi di scottature, gotta, vomito, malattie della pelle, la lebbra, anemia, tosse,itterizia, per problemi agli occhi, debolezza seminale, uropatia, problemi alla milza, artrite reumatica, sciatica, è antipiretico, stimola l’appetito,  febbre gialla , diabete, disordini urinari, itterizia, reumatismi, colera e puntre di serpenti.

Viene bevuto come vermifugo ,riduce infiammazioni interne ed aumenta l’appetito.

Alcuni studi sui topi hanno dimostrato che l’assunzione orale di estratti liquidi dello stelo di Tinospora crispa, portano miglioramenti nella tolleranza del glucosio in malati di diabete. Inoltre il trattamento endovenoso acuto con estratto, ha causato un aumento dei livelli di insulina nel plasma . Questi studi hanno dimostrato la tradizionale credenza che l’estratto di crispa migliori le condizioni di diabetici in virtù della sua azione sul pancreas endocrino.

 

AMLA (UVA SPINA INDIANA)

 

L’ amla è un potente antiossidante, in grado di rigenerare le cellule e rinforzare le difese naturali dell’organismo. Produce un frutto succoso e carnoso di colore verde.

L’ amla è importantissimo nella medicina tradizionale orientale ed è la pianta più comunemente usata in India, in particolare nella medicina ayurvedica che la utilizza da migliaia di anni.

L’ amla è la più ricca fonte di vitamina C esistente sulla terra, inoltre è anche la migliore di vitamina C, poiché contiene anche i bioflavonoidi, le sostanze che la natura affianca alla vitamina C perché possa agire come antiossidante. L’ amla contiene anche Saponine.

Esperimenti condotti in Giappone, hanno provato che l’ amla contiene alti livelli di superossido dismutase (SOD, un potente antiossidante, vero e proprio spazzino dei radicali liberi.)

L’ amla è molto utile come coadiuvante per curare l’influenza e tutte le malattie da raffreddamento.

E' utile anche nell’anemia, nelle malattie croniche dei polmoni, nelle malattie del fegato e della milza, nella gastrite e in tutte le forme di reumatismo, artrite e artrosi. Cura la pressione alta, il colesterolo e i disordini cardiaci. Combatte virus, batteri e funghi.

L’ amla inoltre rigenera le cellule, fa aumentare la produzione e la secrezione di interferone e corticosteroidi, gli ormoni che vengono prodotti dalle nostre ghiandole surrenali ed hanno la funzione di proteggere il corpo dalle infiammazioni e dai processi degenerativi.

Usata topicamente rinforza e lucida il capello. Applicato sulla cute dovrebbe stimolare la crescita, inibire la comparsa prematura dei capelli bianchi e regolarizzare la produzione di sebo.

Inoltre dovrebbe aiutare il mosso/riccio. E’ molto utile anche per le persone con pelle sensibile, che tende ad eruzioni cutanee. Rinfresca la pelle, previene l’infiammazione e riduce la dimensione dei pori.

 

LITCHI

 

Le principali sostanze contenute nel litchi sono costituite da minerali come potassio, rame, magnesio, fosforo, e calcio; sono presenti inoltre, proteine, vitamine appartenenti al gruppo B, acido nicotinico, fibre, carboidrati e zuccheri, oltre naturalmente all’acqua. Per quanto riguarda il suo valore calorico, 100 grammi di litchi forniscono circa 60 calorie.

Le principali proprietà terapeutiche del litchi si devono soprattutto all’acido nicotinico in esso contenuto; infatti questa sostanza è in grado di dilatare i vasi sanguigni, facilita la purificazione del sangue e allo stesso tempo è in grado di regolare numerose reazioni ossidative nelle cellule del nostro organismo, rendendosi così importante al fine della prevenzione di patologie come l’aterosclerosi. La presenza di minerali importanti come potassio e magnesio è utile per rafforzare e rendere più tonico il cuore e l’apparato circolatorio. In ultimo il litchi, grazie alle sue proprietà, può anche essere utile per prevenire la gastrite e per diminuire la percentuale di zucchero nel sangue, fattore, questo, molto utile a chi soffre di diabete.

 

LONGAN

 

Il longan è un frutto dalle molte proprietà: si tratta, infatti, di un alimento in grado di apportare numerosi benefici alla salute e che ha, però, alcune controindicazioni. Il longan – il cui nome scientifico è Dimocarpus Longan – è un frutto originario dell’ Indocina, appartenente alla famiglia delle Sapindaceae, che è possibile trovare presso alcuni mercati di frutta esotica o nella cucina orientale. Il nome “longan” vuol dire, letteralmente, “occhio di drago”.

Il longan è un frutto particolarmente benefico per la salute del nostro organismo: si tratta, infatti, di un alimento alleato di fegato, pelle, sangue, cuore, milza e memoria. Il cosiddetto “occhio di drago” è ricco di fibre alimentari, che favoriscono il lavoro svolto dall’intestino. Pare, inoltre, che il longan sia un alimento in grado di apportare calore e aiutare l’apparato cardiocircolatorio, oltre che la milza. 

Questo alimento vanta, poi, delle proprietà rilassanti e calmanti: rappresenta, infatti, un valido aiuto e un ottimo rimedio naturale per chi soffre di attacchi di panico, agitazione, insonnia, fame nervosa e palpitazioni. Essendo, inoltre, un buon antiossidante, è indicato contro l’invecchiamento – previene, infatti, i segni dell’età – e la formazione dei radicali liberi.

Il longan favorisce, poi, l’assorbimento di ferro nel sangue e possiede proprietà antidolorifiche, antinfiammatorie, antimicotiche e tonificanti. Secondo alcuni studi, la presenza di proteine nel longan è in grado di alzare il livello del sistema immunitario, nonché di combattere e prevenire anche alcune forme di cancro.

Le proprietà nutrizionali sono molteplici: il longan contiene, infatti, vitamina C e riboflavina, oltre a fibre alimentari, sali minerali – si tratta di un frutto ricco di potassio, fosforo, magnesio e rame – e proteine. Ha, inoltre, un basso contenuto di grassi. Per quanto riguarda le calorie, invece, il longan contiene 60 kcal ogni 100 grammi di prodotto.

 

HARITAKI

 

Per la medicina tibetana, l’haritaki è il ‘re delle medicine’. La pianta si chiama Terminalia chebula, nativa dell’Himalaya. In India, l’Ayurveda usa soprattutto i frutti , ed è ben conosciuta anche dalla medicina tibetana. Queste medicine, che classificano la pianta in sette tipi, attribuiscono a Terminalia numerose proprietà terapeutiche.

In particolare, sulle ferite, le micosi, le infiammazioni della bocca, asma e tosse. Regolarizza l’intestino, si usa come purgante per la presenza di antrachinoni ed è considerata un ringiovanente e un purificatore.

In Occidente negli ultimi tempi si vedono pubblicate diverse ricerche, non solo indiane. In termini scientifici molto resta ancora da accertare, quello che è certo è che si tratta di un vegetale molto ricco in antiossidanti.

Da noi la si studia anche come possibile trattamento dei deficit cognitivi, in primis l’alzheimer, e problemi di memoria.

Inoltre, le varie specie di Terminalia si distinguono per il potere antibatterico e antivirale, come antidiabetico, antimicotico, digestivo. Tutto questo non è stato ancora approfondito nel dettaglio nei termini scientifici. In linea generale, dal quadro che emerge la pianta si configura come un possibile contrasto alle malattie degenerative, legate all’invecchiamento. Ma anche contro infezioni e infiammazioni.

Scopri di più su come si ricava il collirio Sananga guardando il video: